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Benedetta Gargiulo_LABY Trieste

Laby, il coworking dove si lavora e si sta bene

Una delle grandi novità che il 2016 porterà alla Scuola è la sua nuova sistemazione. Come vi abbiamo già preannunciato, quella che prima era una stanzialità in un’unica sede, diventa ora un viaggio che si muove fra Trieste e Pordenone, all’interno di spazi amici che siamo sicuri contamineranno positivamente anche la vita della Scuola con le loro rispettive community. Oggi vi portiamo a conoscere Benedetta Gargiulo, co-founder e co-manager di Laby, lo spazio triestino che il 19 dicembre ha ospitato la prima giornata della nuova edizione del Master in Counseling per lo sviluppo personale.

LABY coworking & life è una realtà indipendente, nata a Trieste nel 2013 per rispondere a un bisogno soprattutto femminile. Spazio accogliente e caldo dove si può lavorare, fare rete e collaborare con altri professionisti e professioniste, seguire i propri interessi personali, fare attività fisica come yoga e pilates, mentre le educatrici e gli educatori dell’area cokids si prendono cura dei bambini. La prima cosa che colpisce, in Laby, è proprio la definizione che le sue creatrici hanno dato allo spazio: coworking & life.

Benedetta ci accoglie sul suo divano arancione e, come prima cosa, ci offre un caffè coi biscotti. Ma noi siamo curiosi di sapere da dove nasce l’accostamento di queste due parole, coworking e life, e le chiediamo subito di raccontarcelo. Parola a Benedetta!

Benedetta: Coworking è uno spazio dedicato al lavoro, secondo la logica della condivisione di scrivanie, della connessione internet, della cucina, ma anche e soprattutto delle esperienze e dei progetti dei membri della community che ruotano attorno a questo spazio. Ma nell’anima di Laby non c’è solo il lavoro: c’è anche il benessere. Perché il lavoro non può essere di qualità se le persone non si sentono bene in tutti gli aspetti della loro vita. “Life” appunto. In Laby c’è la possibilità di conciliare tutti gli aspetti della propria vita: lavoro, ma anche figli, che vengono seguiti in un’area dedicata, pilates, yoga e diversi percorsi formativi di empowerment.

Ci racconti com’è nato Laby e perché, secondo voi, a Trieste c’era bisogno di un luogo pensato soprattutto per le donne?

B.: Laby è nato nel 2013 con un contributo della Regione Friuli Venezia Giulia per le pari opportunità, con l’obiettivo di dare soprattutto alle donne, un luogo dove poter lavorare, fare rete e portare anche i propri figli.
Nel mercato del lavoro le donne rappresentano ancora – e soprattutto in periodi di crisi – l’elemento debole. Anche a Trieste, le donne fanno fatica a conciliare le loro professioni con la maternità. Ma il dato interessante è che proprio di fronte alle difficoltà, le donne hanno dimostrato una grande capacità di organizzarsi e fare rete. Il modello del coworking è un modello innovativo che piace molto alle donne, proprio per la loro capacità di reinventarsi e dare forma ai loro progetti professionali. E Trieste è l’ambiente sociale e culturale perfetto per questo tipo di proposta.

Ci ricordi che tipo di servizi offrite alla community?

B.: In Laby il servizio primario che offriamo è l’accoglienza, che acquisisce un valore molto alto quando si parla di lavoro e di qualità di vita. Le persone che entrano in Laby si sentono a casa, anche se vengono per lavorare; fanno rete e sviluppano i loro progetti in un ambiente in cui “succedono” ogni giorno molte cose in diversi momenti della giornata. C’è lo spazio per accogliere clienti o fornitori, per fare delle skype call riservate, per bersi un caffè o scaldarsi il pranzo. Ci sono diversi momenti dedicati al benessere fisico, come corsi di pilates e yoga, ci sono perfino sessioni di massaggio dedicate ai membri della community.
E poi incontri di formazione professionale, conferenze, seminari e workshop per migliorare le proprie skills. Il tutto, con un’area sempre attiva di accudimento di bambini e bambine, incluso un servizio di aiuto compiti per ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di primo grado.

Insomma, Laby è lo spazio di coworking dove ogni professionista può lavorare e stare bene nello stesso tempo. Siamo molto felici di farne parte! Ringraziamo Benedetta e vi diamo appuntamento a gennaio, per due battute con Gianni Barbon di mod-o :)

Process Counseling School

Le nuove case della Process Counseling School!

Non sempre il cambiamento è imposto dall’esterno, doloroso e difficile. Quando sei tu a sceglierlo, diventa una spinta a migliorare, un impulso a sperimentare e a crescere. Crediamo profondamente nella necessità di cambiare ed è per questo che abbiamo deciso di rinnovare la nostra Scuola di Counseling!

Ogni tanto, abbiamo tutti bisogno di cambiare qualcosa di noi e del contesto in cui viviamo o lavoriamo. Per ricevere stimoli nuovi, perché siamo cresciuti e abbiamo voglia di trasmettere l’entusiasmo del nostro rinnovamento a tutto il mondo, perché inventare modalità nuove di lavoro e scambio arricchisce, fa entrare nuove energie nel gruppo di lavoro e, diciamolo, è pure divertente. Cosa volevamo fare? Percorsi nuovi o rinnovati e una distribuzione geografica che tenesse maggiormente conto delle esigenze dei nostri allievi, che spesso provengono da tutto il Nord Italia (qualcuno anche dal centro) e per cui Trieste, da sempre location dei nostri Master, è senz’altro un luogo bellissimo dove arrivare, ma non sempre comodo da raggiungere. Siamo molto affezionati alla città, per cui non ce la sentivamo di lasciarla. Dopo averci pensato un po’ su, ci siamo decisi: avremmo tenuto un pezzettino di scuola nella città “più lontana” d’Italia, come ama chiamarla qualcuno, e saremmo andati alla ricerca di una seconda sede più a ovest.

La scelta di dividere la sede della Scuola in due location ci ha portati a interrogarci sui compagni di viaggio. Sentivamo infatti il bisogno di aprirci a nuove comunità, incrociando esperienze e reti di relazione. Il viaggio di trasformazione era iniziato e non ci siamo sottratti alla sfida! Quando si ha la fortuna di poterlo fare con compagni di viaggio con cui c’è convergenza di visioni e valori, un nuovo pezzo di strada – seppur sconosciuto – diventa subito più famigliare e ti fa venire la voglia di partire per nuove esplorazioni.

I compagni di viaggio giusti non sono sempre facili da trovare, ma noi siamo fortunati :) Anche questa volta, siamo davvero felici degli incontri che hanno portato a definire in modo-o a Pordenone e in Laby a Trieste i nostri nuovi “alleati”.  Cominciamo qui a presentarveli. A breve, ci faremo raccontare ancora meglio dalla loro voce di cosa si occupano e il senso del loro percorso.

mod-o

mod-o a Pordenone

Attivo a Cordenons (a due passi da Pordenone) da molti anni, mod-o è uno spazio di coworking decisamente innovativo. L’attenzione alla persona è il focus attorno a cui ruotano tutte le attività che qui si organizzano. I valori di fondo, che diventano poi strumenti di creazione di una vera e propria community, sono l’ascolto, l’apertura verso ogni tipo di conoscenza (dai saperi artigianlai al digitale, passando per le professioni creative) e la volontà di intraprendere strade mai percorse.
L’attenzione alla relazione è anche il motivo che ha portato mod-o ad aderire, nel 2010, alla rete Coworking Project, fondata da Massimo Carraro e Laura Coppola.

Laby

Laby coworking a Trieste

Trieste LABY coworking & life è una realtà indipendente, nata a Trieste nel 2013 per rispondere a un bisogno soprattutto femminile. Si tratta di uno spazio molto accogliente e caldo dove si può lavorare, fare rete e collaborare con altri professionisti e professioniste, seguire i propri interessi personali, fare attività fisica come yoga e pilates, mentre le educatrici e gli educatori dell’area cokids si prendono cura dei bambini.
Un modo nuovo di lavorare e di gestire il tuo tempo, tipico del concetto di coworking, declinato però in chiave particolare perché offre uno spazio di relazione dove coltivare la crescita professionale e personale, all’insegna della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

 

Dato che c’eravamo, abbiamo pensato che sarebbe stato simpatico dare alla scuola anche un nuovo “vestito”. Come vi sarete accorti se state leggendo questo post, oltre a un sito più mobile friendly abbiamo anche un nuovo logo! Decisamente, non facciamo le cose a metà ;)