Il counselor come artigiano dell’ascolto #2
L’ascolto non è solo questione di contesto. Potremmo creare il contesto di lavoro più efficace del mondo, ma ritrovarci a non sapere che farcene. Questo perché l’ascolto, pur essendo qualcosa che tutti possiamo praticare, richiede, come tutte le cose, un bel pò di allenamento. Allora, mi pare di poter dire che un counselor sia una persona che, nel corso della sua storia professionale e della sua vita, si trova molto spesso ad allenarsi ad ascoltare. Voglio dire che la capacità di ascoltare l’altro, che viene supportata da una serie di tecniche specifiche che ci aiutano a mantenere viva la relazione di ascolto e a portarla a un livello ulteriore, non la otteniamo una volta per tutte. Non esistono persone che hanno il “dono dell’ascolto”, una specie di superpotere che consente come per magia di instaurare una relazione autentica con l’altra persona. Come in tutti i lavori veri, nel counseling c’è molto da fare in termini di sviluppo e riaggiustamento delle proprie capacità.
A volte, leggendo i lavori di autori come Carl Rogers [inserire voce Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Rogers ], si viene colti da un misto di ammirazione e scoraggiamento. Quelle che passano per la testa sono frasi come “Straordinario!” e poi “Ma io non ci riuscirei mai!”
Naturalmente, esistono predisposizioni e attitudini che possono rendere più semplice per qualcuno iniziare a lavorare sull’ascolto o sull’empatia. Ma un’attitudine non è nulla senza allenamento e anche chi può sentirsi privo di questo genere di capacità può scoprire, attraverso training specifici, che l’ascolto può essere sviluppato. Il counselor, dicevo prima, fa il mestiere dell’ascolto. E uso appositamente un termine che può sembrare meno spettacolare di “attiva processi di connessione empatica per creare uno spazio di emersione del vero sè”. Non che questo non sia vero, solo che trovo un po’ troppi “effetti speciali” in frasi di questo genere. Il counselor, in modo più artigianale, è un professionista che prova a fare al meglio un lavoro che consiste nel creare momenti di ascolto per dare la possibilità alle altre persone (individui od organizzazioni) di iniziare un percorso di consapevolezza. Da questa consapevolezza nasce la possibilità di agire il proprio percorso di cambiamento. Ascoltare è il primo passo per aiutare la persona ad ascoltarsi.